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Da qualche decennio si discute in Italia della necessità di un incontro tra letteratura e antropologia, senza che tra le due discipline sia riuscito a decollare un vero dialogo. L'autore prova a fare il punto su questo dialogo e poi analizza in una prospettiva antropologica alcuni testi significativi della letteratura italiana, tra i quali i Promessi Sposi e I Malavoglia. Le analisi sono focalizzate intorno ad alcune figure di emigranti, studiate non tanto nell'ottica della critica tematica, quanto nella prospettiva di una valutazione della funzione da loro svolta nell'immaginario letterario. Lo scopo è di analizzare il compito che gli scrittori hanno assegnato a queste figure nella costruzione di narrazioni che avevano la finalità di raccontare il mutamento di aspetti significativi della società che si avvia verso il moderno. Dopo un primo capitolo teorico, dedicato ai rapporti tra letteratura e antropologia, si studia il racconto del passaggio da una società arcaica verso la modernità attraverso le vicissitudini di due personaggi emblematici della nostra letteratura: Renzo Tramaglino e 'Ntoni Malavoglia. L'ultimo capitolo è dedicato all'esame di alcuni testi letterari dell'Ottocento e del Novecento attraverso la categoria dello spaesamento, individuata come metafora della condizione umana contemporanea.